Video - Caffè in Rosa con City Angels e photo gallery ANRA Christmas Party 2021
15/12/2021 Autore: Angelica Uberti
ANRA continua con i suoi Caffè in Rosa. Venerdì 10 dicembre l’appuntamento inclusivo dell’Associazione dei Risk Manager insieme a Mario Furlan, fondatore dei City Angels.
Quello di venerdì è stato un appuntamento che ha consolidato il nuovo obiettivo dei Caffè in Rosa firmati ANRA: promuovere un dialogo aperto e di ampio respiro, in grado di focalizzarsi sulle minoranze della nostra società, attraverso testimonianze di realtà che compiono azioni rilevanti nel campo della lotta alle disparità sociali.
La piena comprensione delle diseguaglianze è raggiungibile solo attraverso attività di sensibilizzazione mirate. Per questo motivo, dal 2021 l’Associazione Nazionale dei Risk Manager e Responsabili Assicurazioni Aziendali ha voluto ampliare il raggio d’azione di questi appuntamenti, per trasformarli in momenti capaci di promuovere una conversazione onesta sui problemi delle minoranze nella società e nel tempo in cui viviamo.
La grandezza di una comunità va di pari passo con la partecipazione mostrata dai suoi membri. La convinzione alla base dell’Associazione è rendersi parte attiva nella trattazione di tali tematiche, per contribuire a una responsabile crescita sociale dell’imprenditoria italiana e dei professionisti che ne fanno parte.
Alla luce di tutto questo e in un momento come il Natale, ANRA ha voluto portare in primo piano l’impegno virtuoso di chi cerca quotidianamente di fornire un aiuto concreto a chi ha perso tutto, dedicando l’ultimo Caffè in Rosa del 2021 a Mario Furlan, che – intervistato da Gabriella Fraire, Vice Presidente ANRA e Angelica Uberti, Office Manager ANRA - ha illustrato storia e obiettivi della sua Associazione: i City Angels.
I City Angels sono uno dei simboli più belli della Milano solidale. Non a caso hanno ricevuto per due volte l’Ambrogino d’oro nella nostra città, dove sono stati fondati nel 1994 da Mario Furlan. Sono volontari di strada d'emergenza, che assistono cittadini in difficoltà, prestando aiuto a emarginati, senzatetto, immigrati, tossicodipendenti, donne impaurite e anziani. Mario, raccontaci la storia di City Angels: quando sono nati e con quale obiettivo?
I City Angels sono un’Associazione molto particolare.
Di Associazioni caritatevoli, umanitarie, filantropiche e solidali ce ne sono moltissime in Italia ed è una ricchezza del nostro paese.
Noi City Angels siamo una realtà un po' particolare perché, se tutte le altre Associazioni fanno solo solidarietà, noi facciamo anche sicurezza. Per essere precisi, dal lontano 1994 andiamo sulle strade delle città alla ricerca di persona da aiutare. Dai senzatetto ai quali portiamo coperte, cibo, vestiti e un sorriso, alla persona anziana che aiutiamo con le borse della spesa, dal turista in cerca di informazioni alla ragazza che chiede di essere accompagnata a casa la sera per evitare brutti incontri, dall’animale ferito alla persona maltrattata che soccorriamo in collaborazione con le forze dell’ordine.
Soffermiamoci sulla genesi del nome: “City Angels”. Da chi e perché?
Pensavo: come sarebbe bello avere degli angeli che vanno sulla strada e aiutano chi ha bisogno. E così ho coniato, molto semplicemente, il termine City Angels, all’inglese perché avevo già la speranza di riuscire ad arrivare in tutta Europa. E oggi siamo a 24 città tra Italia e Svizzera, dal Nord di Lugano al Sud di Palermo, passando per Milano, Bologna, Cagliari, Parma e molte altre.
La vostra è una missione umanitaria: siete nati per aiutare i senzatetto. Perché proprio loro?
Perché è qualcosa che mi ha sempre colpito.
Da ragazzo avevo fatto volontariato ambientalista e animalista, ma una volta giunto a Milano dopo la maturità mi ero informato se ci fosse qualcuno che aiutava i senza tetto. Mi avevano indicato Frate Lettore, che aveva un centro di accoglienza per i senza tetto in Stazione Centrale a Milano. Per diversi anni feci il volontario lì e posso dire con onore che fu lui il mio mentore.
Poi un giorno decisi di fare una svolta e iniziare un’avventura tutta mia.
Il vostro è un aiuto arrivato prima sulla strada e poi nel tempo avete aperto i vostri centri d’accoglienza. A Milano ad esempio c’è Casa Silvana, l'unica casa famiglia ad essere aperta tutta la notte e anche agli animali dei senzatetto. Cosa fate nello specifico?
Il nostro obiettivo è trasformare le persone senza tetto a persone con un tetto.
Noi abbiamo da diversi anni dei centri di accoglienza, non solo a Milano ma anche in altre città d’Italia e Svizzera, dove – oltre a dare da mangiare, dormire, assistenza medica e psicologica alle persone, cerchiamo nel concreto di aiutarli a cambiare vita. Non tutti ci riescono, non tutti lo vogliono.
Ma sono convinto che il salto che bisogna fare sia a livello istituzionale. Ritengo che almeno istituzionalmente si dovrebbe intervenire per inserire quei senza tetto che vogliono e possono lavorare nel mondo del lavoro.
Sarebbe un modo per non dare solo assistenza, ma anche vita.
A tal proposito, all'inizio i City Angels suscitarono scalpore in quanto la prima associazione di volontariato per la sicurezza: foste accolti con diffidenza, se non con aperta ostilità, da parte specialmente delle istituzioni. Ma presto la situazione si è ribaltata e dalla fine degli anni Novanta operate in stretta collaborazione con le istituzioni, che spesso vi contattano per aprire nuove sezioni. Come mai questa evoluzione?
Il fatto che noi sin dall’inizio non facessimo solo solidarietà, ma anche sicurezza ha suscitato un po' di timore. Fossi stato al loro posto, anche io avrei avuto delle perplessità. Poi con il tempo, dimostrando le nostre reali intenzioni, facendoci conoscere e facendo vedere le nostre opere, siamo arrivati ad essere amati e oggi sono spesso i Sindaci, i Prefetti e i Questori a contattarci per portare i City Angels nelle città.
Per esempio, proprio in questi giorni stiamo cercando di aprire una sezione City Angels ad Ancona.
In che modo le Istituzioni vi aiutano?
Ci aiutano con dei contributi economici una volta che siamo avviati e si hanno dei centri di accoglienza. Tuttavia, si tratta di un contributo che purtroppo non copre totalmente quanto serve per mantenere un senza tetto.
La pandemia ha sconvolto le vite di tante persone sottolineando l’importanza sempre maggiore del sostegno umano reciproco. Fondamentale, in questo senso, il ruolo di persone che hanno fatto della solidarietà la propria ragione di vita, come voi. Come avete affrontato voi la pandemia? Sono aumentati i numeri dei senza tetto, delle persone bisognose?
La pandemia purtroppo ha peggiorato la situazione di molte persone e famiglie in tutta Italia, anche nella ricca Svizzera. Purtroppo, il numero dei senza tetto è aumentato, ma è aumentato soprattutto il numero di coloro che hanno una casa ma non sanno fin quando potranno averla.
Sotto questo punto di vista, il nostro è notevolmente aumentato e siamo ancora più impegnati di prima. Da una parte è una cosa che gratifica, ma dall’altra ci rendiamo conto che dovremmo fare molto di più.
Essere un City Angels non deve essere semplice. Bisogna sapere come affrontare determinate situazioni. Bisogna avere una preparazione teorica e psicologica. Che cosa bisogna fare per diventare volontario?
Prima di tutto devi essere un City Angels, non solamente farlo.
Per entrare a far parte della nostra squadra devi essere una persona che si comporta sempre in modo etico, solidale. Non basta comportarsi bene solo quando si indossa la divisa. Bisogna essere sempre e veramente una persona per bene, che ci comporta bene, che si mette a disposizione del prossimo.
Per questo motivo stiamo molto attenti nella scelta dei nostri volontari. Questa sera, ad esempio, ci sarà l’esame dei nostri nuovi City Angels. Dei 70 che hanno inviato la loro candidatura, solamente a 11 stiamo dando la possibilità di svolgere l’esame e
provare quindi a entrare nella nostra squadra.
Oggi, posso dire con fierezza che siamo un gruppo multietnico con volontari di 17 nazionalità, un’età media di 20-45 anni e più della metà sono donne.
Per diventare volontario però non basta fare un corso. Bisogno sentire una vocazione, un’esigenza. Tu Mario hai una storia incredibile e sei certamente una di quelle persone modello ed esempio che quotidianamente si impegnano nella collettività per provare a fare la differenza. Tu sei stato uno dei primi a insegnare motivazione e sviluppo personale in università e in Europa, hai scritto una decina di libri, sei giornalista, hai fondato un vero corpo speciale di angeli che sono arrivati in tutta Italia e in Svizzera e hai una storia molto intensa. Quando hai capito di voler dare una svolta alla tua vita?
All’inizio lavoravo in Mondadori e facevo lo scrittore. Mi piaceva il mio lavoro, ne ero soddisfatto. A un certo punto, però, ho sentito dentro di me quella che si può veramente chiamare vocazione. Una chiamata. Ce l’anno le persone di fede, ma ce l’abbiamo anche noi laici e non mi vergono a dirlo. Ho letteralmente sentito che non era quella la mia strada, la vita che volevo. Pensavo: “Non voglio solo scrivere quello che vedo; voglio riuscire a cambiare quello che tocco e aiutare chi ha bisogno.”
Così mi sono licenziato e ho dato vita a questo corpo speciale di Angeli di Città, con l’obiettivo di andare sulla strada ad aiutare chi ha più bisogno.
I miei genitori la presero malissimo, ma dopo un periodo di difficoltà mi sono rimboccato le maniche e l’Associazione è andata avanti fino ai risultati che vediamo oggi.
A un certo punto della carriera arriva il momento del successo, perché la semina prima o poi produce sempre un frutto. Tu hai ricevuto moltissime onorificenze, significato questo che il mondo ti sta riconoscendo un valore. Quale ritieni sia stato il tuo più grande successo?
Il successo ogni volta che riesci ad aiutare qualcuno a cambiare vita. Mi riferisco ai senza tetto, ma anche alla mia attività professionale.
Quando non indosso la giubba rossa e il basco rosso porto sempre il City Angels che è in me. Mi occupo infatti di formazione, life coaching, motivazione e crescita professionale in Università e quando parlo con persone che si rivolgono a me perché hanno dei problemi e riesco ad aiutarli credo di aver raggiunto la vera vittoria Io credo fermamente che ogni persona abbia una leva motivazionale; il segreto sta nel trovarla.
Qual è il tuo più grande desiderio per il 2022 e per il futuro meno prossimo? Quali sono i progetti?
L’obiettivo dei City Angels per il 2022 è aprire ad Ancona, trovando i volontari giusti.
Se devo pensare più in generale, posso dire che il nostro grande goal è fare di più di quello che facciamo, riuscendo a trovare un lavoro a quei senza tetto che lo cercano.
Per quanto riguarda me, io credo che la vita sia una partita di calcio, che credo valga la pena giocare per un motivo ben preciso. Nel mio caso è riuscire a incidere sulla vita degli altri, poter avere la consapevolezza che io sono stato su questa terra, con questa vita per qualcosa e per qualcuno, potendo cambiare in positivo la vita delle persone.
È questo secondo me il vero successo e l’augurio di Buon Natale per tutti voi.